IL TEMPO DELLE COSE
BORSA DI STUDIO ODYSSEU 2023
MARTÍ COSTA OLIVÉ E CIA LA RICERCA

Pau torna a vivere nella casa di famiglia quando suo padre e sua madre non ci sono più. Gli anni della sua infanzia, che aveva dimenticato, lo visiteranno durante le notti insonni e lo trascineranno in un viaggio interiore, onirico e metaforico dove i boschi e gli animali lo ricollegheranno al bambino che era un tempo.

Così, il ricordo di una famiglia bloccata nell'immobilità, nell'incomunicabilità e nella difficoltà di amare, gli farà affrontare le paure e i dubbi che lo preoccupano quando affronta il suo presente e decide come viverlo.

Uno spettacolo dai toni drammatici e fantastici che gioca con la percezione della storia personale, del passare del tempo, del patrimonio e dei legami familiari, per rivederne gli schemi.

Note di gestione

"La libertà non è fare altro che essere liberi dalla paura: se cerchiamo sicurezza, in qualche modo saremo sempre sudditi. Invece perdere la paura ci emancipa»
Marina Garcès

La nostra famiglia ci definisce più di quanto sembriamo credere, nonostante l’ostinata indipendenza e unicità che chiunque persegue man mano che cresce e cerca di trovare un significato nella propria vita. Il tempo delle cose presuppone questa premessa o, per lo meno, il fatto che il contesto in cui cresciamo e la nostra famiglia stabiliscano quali saranno i conflitti e le sfide da risolvere per assumerci la responsabilità del nostro presente e poter sentiamo come nostro il tempo in cui viviamo

Ma su cosa costruiamo il nostro presente? L’esperienza passata ci condiziona nell’immaginare il nostro futuro? Possiamo proiettarci oltre i riferimenti che abbiamo sperimentato? Se una risposta c’è, quello che è certo è che la si scopre camminando.

Lo ha spiegato la filosofa Marina Garcés nel 2018 in una conferenza intitolata "Perdere la paura, quale margine diamo alla speranza?" che l’eredità più preziosa che possiamo lasciare a chi verrà dopo di noi è la fiducia di vivere e di perdere la paura perché non farlo è una condanna a restare nella zona sicura che, però, ci mantiene sempre asserviti a qualcun altro. Ecco perché, se intendiamo il futuro come somma del presente che vogliamo vivere con un senso nostro, abbiamo bisogno di affrontare le nostre paure per visitare il passato e capire così da dove veniamo, dove siamo e, forse, sapere dove vogliamo andare

Martí Costa Olivé

Da 16 a 24 di March di 2024

Dal mercoledì al venerdì alle 20:XNUMX.
Sabato 16/03 alle 20:XNUMX.
Sabato 23/03 alle 17 e alle 20.
La domenica alle 18:XNUMX.

Drammaturgia e regia: Martí Costa Olivé
interpretazione: Julia Calzada Garcia, Lluís Català Blesa e Pol Forment Rivaud

Consigli di scena e visione esterna: Clara Manyós
illuminazione: Mattia Russo
Spazio scenico e costumi: Roger Badia Rafart
Spazio sonoro: Gerard Vidal Barrena
produzione: Sonder Produzioni, Sis Producciones e Martí Costa Olivé
Fotografia: Olga Rivaud

Ringraziamenti: Albert Tola e il gruppo dei "tensionatori", Aina Balasch e il Centro Civico El Sortidor.

Vincitore dello spettacolo Borsa di studio Odisseu Eolia i + D 2023